Visita guidata Villa Manni, sito archologico di Trebula Suffenas, un tesoro situato nel territorio dell’alta valle dell’Aniene nel cuore della bassa Sabina.
Oggi Vi portiamo alla scoperta di un sito archeologico di rara bellezza a circa 13 km dalla città di Tivoli. La nostra Visita guidata di Villa Manni ci porterà nel territorio di Ciciliano, grazioso borgo di 1300 abitanti situato in posizione strategica su un colle alto 619 m che domina le vallate circostanti. Durante la nostra Escursione guidata visiteremo i resti di una antica città fondata prima di Roma che viene chiamata Trebula Suffènas.
I resti archelogici si sviluppano su un’area di circa 4 ettari e vengono a trovarsi all’interno di una Proprietà privata, la Villa Manni dal nome del proprietario che a partire dagli anni ‘40 qui costruì una splendida dimora che per le sue peculiarità paesaggistiche e storico artistiche è inserita tra le Dimore Storiche d’Italia.
Trebulani Suffenates l’ Antico territorio a est di Tivoli abitato dagli Equi
Quando l’Imperatore Augusto nel 7 d.C divise l’ ”Italia Romana” in regiones la Sabina antica venne inclusa nella IV regione insieme al territorio del Sannio. I confini della Sabina antica vengono descritti da Plinio il Vecchio nella sua “ Naturalis Historia “ e riporta che il territorio si sviluppava a pochi km a est dell’antica città di Tivoli. Plinio ci dice che questa area era abitata da genti fiere e tra le più coraggiose d’Italia e tra questi cita l’antica comunità dei Trebulani Suffenates che in epoca arcaica fondarono la città di Trebula Suffènas.
In realtà quale è il significato di Trebula Suffenas?
Il toponimo di Trebula significa “Casale“ mentre i Suffenates era una delle antiche stirpi appartenenti al popolo degli Equi che abitarono queste terre prima dei Romani. La città di Trebula fondata dagli Equi fu conquistata dai Romani intorno al 303 a.C. e diventò una “ civitas “ optimo iure “ ossia con pieni diritti a partire dal I sec.a.C. Da questo momento la città ricoprì importanti incarichi amministrativi.
A seguire in epoca imperiale la città si arricchì di monumenti grazie anche ai favori dell’ importante famiglia consolare dei Plautii Silvani originari di Trebula. A questa gens si deve tra l’altro la costruzione del Mausoleo dei Plautii sito a Ponte Lucano nei pressi della Villa Adriana costruita dall’Imperatore Adriano nella prima metà del secondo secolo dopo Cristo.
Il Mausoleo dei Plautii ancora oggi visibile fu infatti edificato da Marco Plauzio Silvano console con l’Imperatore Augusto nel 2 a.C. Lo stretto rapporto di amicizia che legava la moglie dell’Imperatore Augusto, Livia con la madre di M. P. Silvano favorì infatti l’ascesa politica di questa famiglia con il conseguente sviluppo economico della città di Trebula.
Nella città di Trebula venne inoltre istituito dopo la morte dell’Imperatore Augusto nel 14.d.C il Collegio degli Augustali, ossia la presenza di sacerdoti in numero di sessanta dediti al culto dell’imperatore Augusto divinizzato dopo la sua morte.La città in piena epoca imperiale si dotò anche di Terme pubbliche e continuò il suo periodo di splendore anche nel III –IV sec.d.C. come testimoniato dai documenti epigrafici e archeologici rinvenuti sul posto.
Resti di Trebula Suffenas
Ma cosa rimane visibile allo stato attuale di questa potente città fondata quando Roma ancora non esisteva? Nel corso della nostra Visita guidata cosa avremo modo di vedere?
I resti di questo antico insediamento sono poco lontani dall’odierno paese di Ciciliano che deve forse il suo nome a un’altra importante famiglia , quella dei Cecilii Metelli proprietari di una Villa a Tivoli e sicuramente anche di altre ville rustiche nella Valle Empolitana. I resti di Trebula erano collocati poco più in basso in corrispondenza di un importante nodo di traffico legato alle transumanze che dall’entroterra andavano verso la pianura chiamato il Passo della Fortuna, sulla destra della Via Empolitana a circa 13 km da Tivoli.
I rinvenimenti archeologici della città furono effettuati a partire dal 1948 all’ interno della Proprietà Manni dove poi fu costruita la splendida dimora immersa in un parco lussureggiante dominato da querce e lecci oggi utilizzata anche per eventi privati . Durante questi primi scavi si è potuto appurare che il centro abitato era disposto secondo una pianta irregolare.
In questa prima fase sono stati portati alla luce strade,una piazza limitata da un muro costruito in opera quadrata ,quasi sicuramente di pertinenza del Foro pavimentato con lastre in tufo e travertino proveniente dalle cave di travertino in Tivoli e poi tutta una serie di costruzioni che vanno dal periodo repubblicano a quello imperiale.
Notevole poi è stato il ritrovamento dell’impianto termale, risalente al periodo dell’Imperatore Antonino Pio che venne adottato nel II sec.d.C dall’Imperatore Adriano. Da queste terme proviene un bellissimo pavimento mosaicale con tessere bianche e nere che rappresenta il mito di Frisso e Elle che andava a decorare il frigidario ossia l’ambiente destinato ai balnea freddi.
In un primo momento questo mosaico venne portato a Villa D’Este a Tivoli per decorare il cortile antistante la Fontana di Plutone e Proserpina, in epoca recente il mosaico al fine di preservarlo è stato rimosso e ora si trova nel deposito del Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli.
La volta del Frigidario invece era decorata con stucchi oggi conservati nel Museo Nazionale Romano. Un altro mosaico pavimentale che nel corso della visita è possibile vedere in loco ma di cui rimangono solo frammenti rappresentava scene ispirate al mondo marino. Probabilmente le maestranze che lavorarono a Trebula sono le stesse che poi furono impiegate anche a Ostia Antica.
Come raggiungere Villa Manni a Ceciliano
Indirizzo Via Rocca D’Elci ,2 Ciciliano
Uscita Casello A24 Mandela – Vicovaro ( per chi giunge da Roma .