Cosa vedere a Tivoli in due giorni

villa d'este tivoli

Se si vuole trascorrere  l’intera giornata a Tivoli alla scoperta del suo territorio a dire il vero c’è l’imbarazzo della scelta. Al primo itinerario suggerito (Villa Adriana al mattino e dopo pranzo escursione per il centro storico di Tivoli) possiamo anche offrirvi  l’alternativa di visitare in mattinata la famosa Villa D’Este e nel pomeriggio la passeggiata per i quartieri medievali di Tivoli. A discrezione si può anche visitare Villa Adriana nella mattina e Villa D’Este nel pomeriggio. A seguire passeggiata del centro storico con visita all’Acropoli  della città.

Cosa vedere a Tivoli:Itinerari e visite guidate di Tivoli 

Mattina visita alla Villa D’Este

Pomeriggio  dopo pranzo passeggiata per i vicoli medievali della città(l ‘itinerario per la visita della città è consultabile nel I° Itinerari).

Appuntamento con la guida: di fronte all’entrata di Villa D’Este, Piazza Trento su prenotazione. 

Orario d’apertura della Villa D’Este: 8.30-19.45

(Biglietteria chiude un’ora prima  e l’orario di uscita dal Giardino che avviene su Piazza Campitelli varia in base  al tramonto del mese di riferimento)

Lunedì  orario di apertura  h. 14.00

Biglietto d’ingresso € 12,00 ( con mostra)

Gratuità secondo agevolazioni previste nei luoghi di cultura del MIBACT.

Cosa vedere a Tivoli: alla scoperta della Villa D’Este

Villa D’Este è considerata uno dei capolavori del Rinascimento, costruita a partire dal 1560 come residenza estiva del Cardinale Ippolito II d’Este si caratterizza per il  palazzo  ma soprattutto per il suo giardino all’italiana. Il Cardinale Ippolito II D’Este, figlio di Lucrezia Borgia che nasce a Subiaco e nipote del Papa Alessandro VI, in realtà aspirava al soglio pontificio. Nel 1550 partecipa al conclave ma non viene eletto Papa; successivamente gli viene dato l’incarico di governatore di Tivoli. A partire da questo momento prende possesso della città di Tivoli e si fa costruire la  splendida residenza tiburtina affidando i l avori all’architetto Pirro Ligorio che in quel periodo lavora alla fabbrica di San Pietro.

Percorso di Visita di Villa d’Este

Il nostro itinerario sarà guidato da una guida turistica di Tivoli  e prevede la visita all’Appartamento Privato del Cardinale, vedremo  la Cappella Privata dedicata alla Vergine Maria, a seguire  la Camera da letto un tempo ornata da splendidi arazzi in cuoio che presenta ancora un soffitto cassettonato con al centro  lo stemma  della dinastia d’Este caratterizzato dal giglio di Francia e dall’aquila. Nel Salone di Rappresentanza la volta a padiglione presenta ancora splendidi affreschi con paesaggi del territorio di Tivoli che si alternano a festoni di frutta e ortaggi  e  ghirigori che sono propri del periodo Manierista e che sono proprie del linguaggio  pittorico delle grottesche.

Da qui si apre una loggia panoramica che si affaccia sul giardino e sul territorio circostante e quando il tempo lo permette si può vedere all’orizzonte anche la Cupola di San Pietro. Scesi al Piano Inferiore si raggiunge l’Appartamento Nobile dove il Cardinale  riceveva gli ospiti illustri che arrivavano dal giardino poiché l’entrata originaria della villa si trova in basso. Vedremo il Salone dedicato a Ercole, con la rappresentazione delle famose fatiche, a seguire il Salone della Fontana dipinto da Girolamo Muziano, La Sala della Gloria dipinta dai fratelli Zuccari, La Sala della caccia e poi da qui attraverso una scala a chiocciola ci dirigeremo alla scoperta del Giardino

La visita al Giardino di Villa d’Este

Vediamo ora cosa vedere a Tivoli nello splendido giardino di Villa d’Este. La visita al Giardino ha inizio dal Vialone, da qui si scenderà al terrazzamento inferiore. Visiteremo la  Fontana dell’Ovato, la seconda per dimensioni dopo quella di Nettuno realizzata cento anni dopo dal Bernini. Percorreremo il famoso Viale delle 100 fontane lungo più di 130 metri e sottolineato da centinaia di getti.

A seguire vedremo la Fontana della Rometta che rappresenta in maniera simbolica la città di Roma. Non mancano le fontane sonore, tra queste la Fontana della civetta il cui meccanismo idraulico riproduceva il cinguettio degli uccelli, mentre la fontana dell’Organo, l’unica delle fontane sonore ancora in funzione  riproduce la melodia di un organo. Il terrazzamento inferiore che chiude il giardino presenta le Peschiere, bacini profondi 4 m e la celeberrima Fontana di Nettuno realizzata dal Bernini nel 1660-1661 per conto del Cardinale Rinaldo II D’Este. In prossimità dell’originario cancello d’entrata troviamo la rotonda dei cipressi, monumenti vegetali risalenti al 1660 con la Fontana della Diana Efesia, meglio conosciuta come Dea della Fertilità.

Tutta questa complessa macchina idraulica caratterizzata da centinaia di zampilli, bacini, vasche e 51 ninfei viene ancora oggi alimentata dal fiume Aniene. L’acqua viene captata nel punto più alto del suo corso, nella zona dell’acropoli e da qui attraverso il canale estense che ha una lunghezza di ca.800 m per caduta raggiunge ancora oggi  il giardino estense.

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