Un’escursione a Gaeta, località marittima della provincia di Latina che sorge all’estremità di quella che viene chiamata la Riviera d’Ulisse ai piedi del Monte Orlando. Una località dove si fondono storia, cultura e paesaggi incantevoli, non a caso il nome Gaeta deriverebbe, secondo Virgilio, dalla nutrice di Enea, Cajeta. Le origini di Gaeta si perdono infatti nella notte dei tempi ed affondano nella antica mitologia greca.
Visitando Gaeta ci si perde nella bellezza dei paesaggi a partire ovviamente dal panorama sul golfo; ma lo stesso centro cittadino, il borgo di Gaeta medievale, merita una visita approfondita. Noto come Borgo Vecchio, fu edificato a partire dall’850 dopo che Formai fu distrutta da un’incursione dei Saraceni ed i cittadini di quella località di trasferirono a Gaeta.
Da vedere poi l Duomo di Gaeta, dedicato a S. Maria Assunta e risalente al X secolo; e i due castelli, la Reggia di Alfonso d’Aragona detta castello superiore e la parte inferiore, da sempre usata come strumento di difesa della Città e per diversi anni, dal Medioevo fino al 1990. Carcere militare.
La Montagna Spaccata di Gaeta
Uno dei luoghi di interesse di Gaeta è la Montagna Spaccata: un luogo che attrae molti visitatori per la sua bellezza e per le leggende ad esso legate. Il nome di questo luogo suggestivo deriva dall’aspetto della montagna con tre distinte fenditure nella roccia, e con una scalinata di 35 gradini che conduce al fondo della parete. Secondo la tradizione Cristiana, la fenditura si sarebbe formata dopo la morte di Cristo.
Secondo un’altra leggenda, sempre di matrice Cristiana, qui dimorò San Filippo Neri su un giaciglio in pietra tutt’oggi visibile e noto proprio con il nome di “letto di San Filippo Neri”. Per tutte queste leggende la Montagna Spaccata di Gaeta è meta di pellegrinaggi da parte di fedeli. Sempre in questo luogo sorge poi il Santuario della S.S. Trinità costruito nel XI secolo.
La Grotta del Turco
Il tour della Montagna Spaccata prevede anche una visita alla cosiddetta Grotta del Turco, anche qui con diverse leggende di matrice religiosa alle spalle. Si narra che il grotto venne alla luce al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme.
Il nome di “Grotta del Turco” nasce invece per il ritrovamento di un’impronta di una mano di un marinaio turco su una roccia. La grotta è uno spettacolo naturale, un tempo usata come nascondiglio dai predoni saraceni.
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