Palazzo Braschi la Mostra di Klimt

Palazzo Braschi la Mostra di Klimt

A palazzo Braschi la mostra di Klimt, rappresenta una vera e propria novità. Proprio perché vuole rammentare ai Romani l’importanti mostre che avvenivano all’inizio del Novecento nella giovane capitale italiana. Le quali avevano l’importante ruolo di affermare sia Roma che l’Italia nel mondo internazionale dell’arte.

Tornando al nostro pittore Austriaco, lui nasce nella piccola città di Baumgarten, oggi una corrisponde alla periferia di Vienna, e comincia subito a studiare arte presso la scuola di arti e mestieri. Dove si formerà anche il fratello Ernst.

La sua data di nascita corrisponde al 14 Luglio del 1862 a Baumgarten, da non confondere con il filosofo Baumgarten che risale al fine Settecento. Gustav era il secondo di sette fratelli, di cui quattro femmine e tre maschi. E tutti e tre i fratelli lavoravano nel mondo dell’arte visto che il padre era un orafo nativo della Boemia.

Sia Gustav, Ernst che George Klimt divennero pittori.  Gustav Klimt studiò  presso la scuola di arte e mestieri e studiò arte applicata. Impadronendosi piano a piano delle più importanti tecniche artistiche, come l‘affresco, il mosaico, la ceramica in rispetto ai canoni del tempo; dove viene influenzato da Ferdinand Laufgerger e Hans Makart. Di cui Klimt ne fu il continuatore dell’opera di Hans Markart.

A Vienna Hans Makart, fu considerato un vero e proprio stile artistico, una vera e propria moda; che fece nascere lo stile Makart essendo lui un costumista e pittore di corte di Franceco Giuseppe.

I primi lavori di Gustav Klimt

Grazie al supporto di Laufberger, Gustav Klimt ebbe i suoi primi incarichi presso il Museo Kunsthistorisches, che lo stesso Laufberger aveva progettato. Ed in seguito a questo lavoro che fece il giovane Klimt la sua carriera si cominciò ad aprire incominciando a ricevere sempre più incarichi e sempre più riconoscimenti artistici.

Purtroppo nel 1892, muore il fratello Ernst, a causa di un problema al cuore a pochi mesi di distanza dalla morte del padre. Pertanto l’artista si trova a perdere due persone care della sua stessa famiglia che lentamente lo porteranno a meditare e a cambiare il suo stile pittorico, non producendo nulla per circa sei anni della sua vita. Solo dopo grazie alla cognata Emilie Floge, riprenderà a dipingere. La loro relazione durò fino alla morte di Gustav Klimt,  cosi lei divenne   erede  ufficiale delle dell’artista.

La seccessione viennese

Gustav Klimt dopo molti anni di attività, decise di riprendere il lavoro fuori uscendo dai canoni accademici del tempo, del resto la rivoluzione industriale andava avanti. E le grandi città europee si cominciavano a sviluppare in maniera sempre più rapida e veloce. Pertanto cambia il concetto di arte che diviene sempre di più arte integrata. Tra design, architettura e scultura.

Cosi’ che l’artista assieme ad un gruppo di altri artisti nel 1897 deciderà di fondere quello che sarà poi chiamato la “Secessione Viennese”. La quale potrebbe essere un anticipazione di quello che sarà il manifesto futurista del 1909 di Marinetti.

Saranno pubblicati circa 96 numeri  dal 1897 al 1903, che trattano la nuova arte come una vera e propria primavera sacra; che andrà a rivoluzionare tutto l’idea tradizionale di arti plastiche, architettura, e design.

L’artista era stato da prima contestato perché nel 1894, realizzò un importante lavoro presso l’aula magna della Università di Vienna. Che non piacque molto; visto la forte sensualità che esprimevano le figure della Filosofia, Medicina e Giurisprudenza; per questa ragione i dipinti sono stati rinviati all’artista. Per poi essere perduti durante i vari bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Ad ogni modo l’artista andava avanti con il suo lavoro portando avanti regolarmente le sue mostre sulla secessione viennese dove nel 1902, presento nei locali del Palazzo della Secessione il Fregio di Beethoven, concepito come un vero e proprio trionfo d’immagine. Che ricordano un antica pergamena romana.

Il periodo d’oro

Con il fregio d Beethoven gli si aprono nuovi scenari di vita, come anche l’artista comincia a fare i suoi primi viaggi in Europa ed in particolar  modo in Italia. Tra le più importanti tappe dell’artista vi sono Roma, Ravenna e Verona. Le quali città gli permetteranno di comprendere un nuovo concetto di luce e luminosità, utilizzando in particolar modo la foglia d’oro.

La quale spesso ricorda la tecnica musiva del mosaico dorato  romano dove la città di Ravenna è uno straordinario esempio. Tra i capolavori dell’età dell’oro abbiamo Giuditta I del 1901, ritratto di Adele Blch Bauer I del 1907 e il Bacio del 1907-08, le tre età della donna del 1905, la Danae del 1907, l’albero della vita del 1905 con anche il progetto decorativo di Palazzo Stoclet per finire nel 1909 con Giuditta II.

Periodo maturo dell’artista

L’artista proseguirà la sua opera  per oltre 10 anni fino al 1918, che sarà l’anno della sua morte a causa della spagnola che gli compromise le vie respiratorie provocandogli un ictus. Il periodo maturo di Kilmt, passerà da uno stile dorato ad uno stile più cupo con la fine della Belle Èpoque i fasti dell’Impero Austro-Ungarico cominceranno ad anticipare la prima guerra mondiale.

Il quale lo porterà sempre di più l’artista a mettersi in discussione; arrivando a creare un nuovo periodo pittorico che viene definito lo “stile fiorito”. Grazie alle influenze di Van Gogh, Matisse, Toulouse-Lautrec. Che lo guideranno idealmente sempre di più verso l’Art Nouveau, impressionismo ed espressionismo pittorico.

E con  questa spinta artistica che gli permise di rimettersi in gioco partecipando nel 1910 alla Biennale di Venezia. E nel 1911 all’Esposizione Internazionale di Arte di Roma vincendo il premio dell’Esposizione con Le Tre Età della Donna, dove ancora oggi il quadro è custodito.

 

 

 

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